Era il 1978 quando un gruppo di appassionati apneisti si incontrava in via Battistessa a Caserta nella sede dello "Sci Club". Un luogo inusitato per dei ragazzi che trascorrevano il loro tempo libero fra i flutti delle acque del Tirreno: da Gaeta a Palinuro. Erano gli anni di Massimo Scarpati e Claudio Ripa, campioni e pionieri della subacquea sportiva. E dietro la spinta emozionale che questi due valenti subacquei napoletani offrivano, con le loro imprese a quei ragazzi, nasceva un nutrito gruppo di giovani atleti capaci, in poco tempo, d'imporsi nella scena sportiva italiana di quei tempi. Seppur in eccellente compagnia degli amici dello Sci Club il Gruppo,
che si diede il nome di "Sestius",un antico commerciante romano di
anfore - (rivelando così un'aspirazione più estesa di quella offerta dalla
sola caccia subacquea in apnea) voleva una sede sua: il Comune di
Caserta offrì una sede a tutte le Associazioni: il vecchio ospedale in
Piazza Marconi a Caserta.
Un intero ex reparto fu "adattato" alle esigenze dei sub i quali poterono
disporre di una sala per le lezioni didattiche, una da utilizzare come sala
da gioco (fu installato un tavolo da ping pong), ed altre per le riunioni
sociali. Fu addirittura ospitato, nelle ore mattutine, un intero istituto
scolastico.Intanto le attività didattiche si svolgevano nella piscina "Farina",
poco più che una grossa vasca da bagno, ed erano costituite,
prevalentemente da attività di apnea. Seppur ottima come posizione logistica (e soprattutto senza spese) la sede nel vecchio ospedale ben presto non risultò più adatta. Allora il gruppo dirigente, composto da Giovanni Esentato, Giulio Festa, Antonio Wouk, Saverio Gallo, Massimo Mastroianni, Donato Soviero, Elena Tripaldelli il compianto Antonio Fiore, Antonio Savastano, Ulrico Bergamasco, Gigi De Matthaeis, Carmine Guadagno, Pierino Vaccaro decisero di trovare una sede più adatta alle esigenze del gruppo che trovava proseliti sempre più ampi nei giovani di Terra di Lavoro. Fu affittato un appartamento al Parco Cerasole ed arredato con il notevole contributo di Peppe Belardi. Un acquario marino (ora presso lo Stadio del Nuoto di Caserta) fu donato da un socio (uno dei tantissimi dei quali, purtroppo, non sappiamo più nulla). Intanto fu
aperta una piscina: I Delfini. Aveva una buca profonda
ben 5 metri e lì si pianificarono, finalmente, le prime
attività didattiche con autorespiratore ad aria.
Intanto il gruppo cresceva: aderirono tantissimi giovani,
fra questi Gennaro Testa, Antonio, Valentina e Chiara
Guerriero, Carmine Montella, Alfonso Lettera,
Michele D'Amico, Angelo Maiorino, Marco Leoncini,
Angelo Amoroso, Luigi Damiano, Gabriele Virgilio e
Raimondo Scotto.
Nel 1983 la FIAS di Caserta, con decreto prefettizio
fu nominata "Unità di Protezione Civile". La prima stuttura
subacquea operativa italiana di volontari. Il merito fu dell'indimenticato cavalier Roberto Forlani - attivissimo precursore e pioniere della Protezione Civile Italiana. E furono anni di intensa attività in questo senso: dalle frane di Palma Campania (un prologo della tragedia di Sarno), alla ricerca di cadaveri nelle acque del Volturno, fino alle cantine allagate dei palazzi signorili di Caserta: il gruppo opera in stretta sinergia con le Istituzioni preposte e trova plausi ed incoraggiamentiIntanto alcune vicende interne portarono al commissariamento della Sezione Provinciale che era ubicata a Mondragone (il Gruppo operava in qualità di circolo affiliato alla FIAS) e dopo non poche "battaglie" portate avanti con grandi sacrifici personali, in una storica riunione, in via della Rifiorita 8 a Mondragone, Ugo Garribba di Roma, allora Consigliere Nazionale della FIAS, determinò, appunto il commissariamento della Sezione ed indisse nuove elezioni che si tennero a Caserta e che vide eletti il gruppo dirigente che ancora oggi, insieme ai tantissimi soci, conduce le sorti della FIAS Casertana. Nel 1989 apre lo STADIO del NUOTO e la FIAS è tra le prime Associazioni ad entrarvi con una convenzione prodigandosi per determinare il diritto a svolgere le proprie attività sportive, sociali e ricreative. Vi è riuscita pienamente e così centinaia di giovani hanno avuto l'opportunità d'imparare e svolgere lo sport subacqueo in sicurezza e con passione sportiva. Ma soprattutto la FIAS casertana ha dato l'opportunità a diversi giovani di inserirsi nella società con una vera e propria attività lavorativa adempiendo, così, pienamente al suo ruolo di organismo non solo ricreativo. Molti di questi ragazzi restano e sono rimasti "legati" alla FIAS da un sincero sentimento di riconoscenza.
Ad oggi FIAS CASERTA ha rilasciato in oltre 35 anni di attività oltre 1500 brevetti.